venerdì 30 maggio 2008
Le piccole gocce
Le piccole gocce
cadon dal ciel
danzando e cantando
nell'aria del mondo.
Al mattino diventan gocce di rugiada
e...
appena un bimbo le tocca...
svaniscon nell'aria!!
Alice G. classe terza
Il topino
Ad una mosca
Ad una cocinella
Il criceto
Poesie
lunedì 26 maggio 2008
martedì 20 maggio 2008
La notte
Il lampo
Poesie
Primavera
In primavera nei campi fioriti,
un gruppo di fiori gialli
sembra tanti soli brillanti.
L'erba soffice che oscilla nei campi,
sembra un caldo focherello d'inverno.
I peschi fioriti
paiono gelati alla fragola.
Alessia V. classe quarta
Estate
In estate i fiori diventano
più belli e più colorati,
sugli alberi nascono frutti
nuovi e apprezzati.
I bambini si divertono al mare,
come cavallette che non smettono mai di saltare.
Giocano a palla e si buttano nell'acqua,
sembrano pesciolini che saltano felici.
Alessia O. classe quarta
lunedì 19 maggio 2008
Il principe Giacomo
C'era una volta un principe che si chiamava Giacomo,era molto triste perché non riusciva a trovare moglie. Ogni giorno radunava i suoi consiglieri per aiutarlo a cercare una pricipessa adatta a lui. Un giorno incontrò un mago molto ricco che gli regalò una rosa magica. Il principe Giacomo chiese alla rosa se poteva farlo felice, ma la rosa non lo accontentò. Poi le chiese se poteva fargli trovare moglie, stavolta la rosa magica realizzò il suo sogno. Il principe trovò moglie ed ebbero tanti piccoli bambini.
Matilde classe seconda.
Lo gnomo infelice
C'era una volta uno gnomo che era molto infelice, perchè non lavorava come gli altri.
Doveva soltanto contare le foglie mature dei rami. Un giorno egli trovò Monello
Fiorello (il mago )che gli diede un pendolino ipnotizzatore. Lo gnomo, per sbaglio, guardando l'ipnotizzatore si ipnotizzò. Poi utilizzò il pendolino che lo avrebbe reso felice. Al primo tentativo non riuscì. Ci riprovò tante volte, alla decima volta, finalmente ci riuscì. Finalmente trovò lavoro come gli altri gnomi e visse felice e contento.
Davide classe seconda
venerdì 16 maggio 2008
La pioggia
martedì 13 maggio 2008
La mia domenica.
Al mattino ho fatto colazione e ho studiato, al pomeriggio sono andato a Pollein, ho portata la bici e il pallone.
Dopo ho giocato a pallone con Lorenzo e Simone che sono dei miei amici, quando sono andato via ho giocato con dei signori grandi, più tardi sono andato a vedere la partita di Simone e Lorenzo che alla fine hanno vinto.
Il loro nonno ci ha portati in un ristorante grande dove c'era la pizza.
Poi ho portato Smone e Lorenzo al parco giochi, abbiamo giocato alla bici e anche con la palla.
Infine siamo andati a casa mia e abbiamo giocato alla Play-station e anche al Nintendo ds.
Yassine - classe quarta
lunedì 12 maggio 2008
Il paese dell'incontrario
In un pomeriggio d'autunno Beatrice e Carlotta, due grandi amiche, decisero di giocare alle esploratrici. Presero: radioline, cannocchiali, zaini. In seguito si
incamminarono. Ad un certo punto arrivarono ad un cancello che non avevano mai visto.
Lo aprirono e... che sorpresa davanti ai loro occhi!!!
C'era un piccolo paesino: le cose invece di avere il tetto sopra ce l'avevano per terra, ma la cosa più bella era che le case erano tutte colorate!
Alcune avevano le pareti con delle strisce colorate sopra, altre con dei pallini, altre con dei quadratini, ma quelle più belle erano quelle con dei paesaggi sopra.
Gli alberi erano pure loro a testa in giù, la chioma era appoggiata per terra e il tronco era sopra. Ma la cosa più bizzarra era
che il tronco era verde e aveva pure i frutti mentre la chioma era marrone e non
c'era niente.
Beatrice e Carlotta si guardarono e poi proseguirono la loro passeggiata.
Cammina e cammina poi incontrarono un folletto, molto buffo era il mago del paese.
Beatrice e Carlotta si avvicinarono e Beatrice gli chiese:
-Come si chiama questo paese?
-Questo paese si chiama "All'incontrario"
-Ancora una domanda - disse Carlotta.
-Dimmi.
-C'è una scuola?
-Certo che c'è. Guarda è là a sinistra.
-Grazie, visto che è stato gentile con noi come possiamo ringraziarlo?
-Non voglio niente in cambio potete visitare il nostro paese finchè volete.
Le due amiche ringraziarono il mago e partirono verso la scuola.
Appena entrarono videro sette aule: in quella gialla si contava, in quella rossa si disegnava, in quella verde si giocava, in quella viola si imparava, in quella fucsia si leggeva, in quella blu si dormiva e in quella bianca si mangiava.
Ma... ad un certo punto le due amiche sentono un "Drinnn" come un suono della campanella. Di scatto si alzarono ma non erano più in quel paese, ma nel loro letto. Si prepararono per andare a scuola. E quando si raccontarono il sogno capirono di essersi incontrate anche dormendo.
Lia - classe seconda
incamminarono. Ad un certo punto arrivarono ad un cancello che non avevano mai visto.
Lo aprirono e... che sorpresa davanti ai loro occhi!!!
C'era un piccolo paesino: le cose invece di avere il tetto sopra ce l'avevano per terra, ma la cosa più bella era che le case erano tutte colorate!
Alcune avevano le pareti con delle strisce colorate sopra, altre con dei pallini, altre con dei quadratini, ma quelle più belle erano quelle con dei paesaggi sopra.
Gli alberi erano pure loro a testa in giù, la chioma era appoggiata per terra e il tronco era sopra. Ma la cosa più bizzarra era
che il tronco era verde e aveva pure i frutti mentre la chioma era marrone e non
c'era niente.
Beatrice e Carlotta si guardarono e poi proseguirono la loro passeggiata.
Cammina e cammina poi incontrarono un folletto, molto buffo era il mago del paese.
Beatrice e Carlotta si avvicinarono e Beatrice gli chiese:
-Come si chiama questo paese?
-Questo paese si chiama "All'incontrario"
-Ancora una domanda - disse Carlotta.
-Dimmi.
-C'è una scuola?
-Certo che c'è. Guarda è là a sinistra.
-Grazie, visto che è stato gentile con noi come possiamo ringraziarlo?
-Non voglio niente in cambio potete visitare il nostro paese finchè volete.
Le due amiche ringraziarono il mago e partirono verso la scuola.
Appena entrarono videro sette aule: in quella gialla si contava, in quella rossa si disegnava, in quella verde si giocava, in quella viola si imparava, in quella fucsia si leggeva, in quella blu si dormiva e in quella bianca si mangiava.
Ma... ad un certo punto le due amiche sentono un "Drinnn" come un suono della campanella. Di scatto si alzarono ma non erano più in quel paese, ma nel loro letto. Si prepararono per andare a scuola. E quando si raccontarono il sogno capirono di essersi incontrate anche dormendo.
Lia - classe seconda
Lo spettacolo al Teatro Regio di Torino
Giovedì 8 maggio io e i miei compagni di scuola siamo andati a Torino al Teatro
"Piccolo Regio".
Siamo partiti in pullman alle ore otto e siamo arrivati a Torino alle ore dieci e trenta.
Dopo aver fatto lo spuntino di metà mattinata siamo entrati tutti eccitati nel Teatro, ci siamo seduti sulle comode poltrone, abbiamo salutato il direttore d'orchestra Carlo Pavese il quale ci ha fatto fare una piccola prova.
Poco dopo è iniziato lo spettacolo: Cenerentola ovvero Angelina e la magia del cuore.
Sul palco sono entrati i tre mendicanti e successivamente le due sorellastre Clorinda e Tisbe. In seguito è entrata in scena Cenerentola cantando: -Una volta c'era un re...
Si trattava di un'opera e tutti i personaggi cantavano. Avevano delle voci molto belle. Indossavano costumi antichi e bellissime parrucche ottocentesche.
Cenerentola è riuscita a incontrare il vero principe e si sono sposati.
Anche se l'opera era un po' lunga e difficile ci è piaciuta lo stesso perchè partecipavamo anche noi come coro cantando insieme agli attori.
Classe seconda
venerdì 9 maggio 2008
La cassata siciliana
-pan di Spagna 500 g.
-ricotta 500 g.
-zucchero a velo 300 g.
-cioccolato fondente 100 g.
-1 pizzico di cannella in polvere
-1 bustina di vaniglia
-pistacchi 50 g.
-mezzo bicchiere di vermouth
-frutta candita.
-preparazione: 2 ore
Tagliare a fette rettangolari il pan di Spagna e disporle a metà, una vicina all'altra sul fondo della teglia. Spruzzare con il vermouth. Lavorare bene in una ciotola la ricotta con lo zucchero a velo e qualche goccia di latte in modo da ottenere un impasto cremoso, aggiungere i canditi, il cioccolato fondente tagliati a dadetti,la cannella in polvere, la vaniglia e i pistacchi. Versare la crema sul
pan di Spagna ricoprire con un altro strato di pan di Spagna, spolverare di zucchero
a velo e guarnire con la frutta candita. Mettere in frigo per qualche ora.
E voilà la cassata è pronta per essere mangiata.
Lorena (classe terza)
La mia ricetta
Torta paradiso
ingredienti
300 g fecola
300 g zucchero
200 g burro
6 uova
1 lievito
1 pizzico di sale.
istruzioni:
Rompere le uova e dividere il bianco dal rosso.
Con lo sbattitore elettrico sbattere lo zucchero con il rosso d'uovo.
Aggiungere il burro ammorbidito, la fecola e il lievito.
Con lo sbattitore elettrico montare il bianco d'uovo e unirlo all'impasto, mescolare con cautela con un cucchiaio.
Cottura
180°x 15 minuti.
Ariannna R. classe terza
Descrivo i miei nonni: nonno Mile e nonna Giulia.
IL mio nonno è alto, ha gli occhi marroni e i capelli grigi e corti. La sua pelle è sempre bianca, si vedono le vene, le sue mani sono magre e si vedono le nocche. Il nonno ha dei piedi normali. Il nonno è bravo in tutto, però in una cosa ancora di più: suonare la fisarmonica! Quando si arrabbia ci sgrida, ha un solo difetto quello che parla sempre in patois. La mia nonna è alta, ha gli occhi marroni e i capelli grigi con i riccioli. Ha gli occhiali, la sua pelle è un pò più scura di quella del nonno. Le sue mani sono un pò cicciottelle, ha le unghie lunghe che se ci graffia ci fa male! La nonna è andata in pensione, però lavora ancora in latteria. Quando si arrabbia urla, lei è brava in tutto, il suo difetto è di fare in abbondanza il mangiare. I nonni hanno appena cambiato casa e la casa nuova è bellissima. Mi diverto con loro Perchè sono bravi.
Noela classe 3a
Noela classe 3a
Posie in forme di Limerick
I limerick
C'era un folletto di montagna
che faceva la lagna
protesta con i fratelli
per avere dei gemelli
quel terribile folletto di montagna
Carlotta-classe quinta
C'era una maestra di Torino
che insegnava solo al mattino
era matta ma simpatica
insegnava matematica
quella stordita maestra di Torino
Giada e Ludovica-classe quinta
C'era un vecchio cane ad Aosta,
a cui piaceva andare sulla costa
nuotava nell'acqua fonda
e la testa diventava tonda
a quel vecchio cone randagio di Aosta.
PATRICK classe quinta
C'era un vecchio di Livorno
che cantava tutto il giorno
ai suoi paperi e porcelli
che cibava di cibi novelli
quel vecchio di Livorno.
C'era un topo Australiano
con il genitore Italiano
che aveva un bel criceto
cui piaceva bere l'aceto
con il simpatico topo Australiano.
Bernardo e Federico
Limerick
Limerik
C'era un alunno di Limbiate
che odiava le patate
lui mangiava la banana
con un pezzo di melanzana
quello strampalato alunno di Limbiate.
Marta e Giulia classe quinta
C'era una ragazza di Berlino
tutta sola col suo bambino
durante il giorno vagava col furgone
che apparteneva a un barbone
la tenera ragazza di Berlino.
Marta e Giulia classe quinta
C'era un alunno di Limbiate
che odiava le patate
le buttava nel giardino
oppure nel lavandino
quell'alunno furbacchione di Limbiate.
Davide e Lorenzo classe quinta
mercoledì 7 maggio 2008
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