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Un giorno, mentre c'era la lezione di geografia, ho sentito delle voci, ma non erano quelle dei miei compagni, erano quelle degli armadi, dei banchi, delle sedie, del computer e della lavagna. Non riuscivo a smettere di ascoltare quello che dicevano. Il più vecchio era l'armadio senza le ante che diceva alla lavagna:
-Non sopporto più questi bambini; mi pasticciano si appoggiano! Almeno studiassero!Guarda, se dovessi scegliere rimanere qui o essere tagliato preferirei essere tagliato!
La lavagna rispose:
-Ti capisco sai quanto é fastidioso essere scritta con quei gessi, mi fanno venire una tosse! Poi i maestri sempre a spiegare e spiegare non li sopporto più sembrano dei vocabolari!
Gli scaffali dicevano:
-Io odio i bambini, ci mettono così tanti libri. Ci vogliono rompere subito!
Le sedie parlavano una all'altra:
-Ho la schiena a pezzi, non ce la faccio tra poco crollo. Perchè i bambini non sono tutti più leggeri!
I banchi stavano zitti ma appena qualcuno li pasticciava si mettevano a urlare.Il computer parlava con l'armadio nuovo, di tecnologia ma all'armadio non importava anzi canticchiava.
Ho capito che anche gli oggetti se si usa un pò di fantasia possono parlare!
Ludovica-classe quinta
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